NO BAKE CHEESECAKE CON FRUTTA FRESCA E SALSA AI LAMPONI

venerdì 23 agosto 2013

Per oggi lascio da parte il bento e mi dedico al dolce, una delle preparazioni che preferisco. Questa torta l'ho preparata per festeggiare il mio compleanno qualche giorno fa. Non avevo voglia di accendere il forno, troppo caldo in questo periodo e volevo qualcosa di fresco e semplice da preparare. Perciò quale dolce migliore del no bake cheesecake!?





Per una tortiera a cerniera mobile di 24 cm di diametro. 


Ingredienti per la base di biscotto
- 400 gr. di biscotti tipo Digestive finemente tritati
- 120 gr. di burro fuso

Ingredienti per il ripieno
- 500 gr. di formaggio Philadelphia
- 100 gr. di zucchero a velo
- 500 ml. di panna da montare
- 12 gr. di gelatina in fogli
- 2 cucchiai d'acqua

Ingredienti per la guarnizione
- frutta fresca a piacere
- tortagel per lucidare e mantenere la frutta 
Io ho utilizzato:
- 2 pesche
- 1 mela
- 1 banana
- 2 susine
- 1 kiwi
- 1 cestino di more
- 1 cestino di ribes rosso
- qualche acino d'uva bianca

Ingredienti per la salsa ai lamponi
- 250 gr. di lamponi surgelati 
- 50 gr. di zucchero semolato

1. Mettere in ammollo la gelatina per dolci in acqua fredda per 10 minuti.
2. Far sciogliere il burro al micro-onde oppure in un pentolino ma non farlo friggere.
3. Sbriciolare bene i biscotti. Io li metto in un sacchetto da freezer sigillato e li batto 
con il batticarne. Se si vogliono più fini si possono passare al tritatutto.
4. Unire ai biscotti in polvere il burro fuso, mescolando in modo omogeneo.

5. Sistemare metà del composto nella tortiera a cerniera mobile per foderare il fondo. Schiacciare bene aiutandosi con il fondo di un bicchiere o con qualcosa che abbia la base piatta. Appianata uniformemente la base, mettere sul bordo il resto del composto schiacciando in maniera omogenea. Io ho lasciato la torta sul fondo della tortiera, ma se si vuole spostarla in un piatto di portata si può sistemare sulla base ed eventualmente sul bordo della tortiera un foglio di acetato. 

6. Riporre la tortiera in frigorifero.

7. Montare la panna e riporla in frigorifero.

8. Strizzare i fogli di gelatina e metterli in un piatto fondo con 2 cucchiai di acqua bollente, mescolando per agevolare lo scioglimento (far sciogliere bene per evitare grumi).

9. In una ciotola sbattere a lungo (almeno 5 minuti) il Philadelphia con lo zucchero a velo; unire la gelatina ormai fredda e mescolare bene. 

10. Unire alla crema ottenuta la panna montata, mescolando delicatamente dall'alto verso il basso. 

11. Quando la crema è omogenea e ben amalgamata, versarla dentro alla base di biscotto, spianare bene la superficie e riporre in frigorifero per non meno di 6 ore, meglio un giorno intero.

12. Il giorno successivo si può guarnire la torta con la frutta, lucidandola al termine con il tortagel. Riporre in frigorifero fino al momento di servirla. 

13. Per la salsa ai lamponi: passare i lamponi congelati al tritatutto, riporli in un pentolino con 2 cucchiai di acqua e lo zucchero e far sciogliere a fuoco basso mescolando di tanto in tanto. Una volta raffreddata, potete passare la salsa al setaccio per ottenere una coulis liscia e senza semi. 

PS. Se come me non avete messo il foglio di acetato nel bordo, far attenzione durante l'apertura dell'anello perché il bordo si può rompere: passare con un coltellino sottile ed affilato lungo il bordo per staccare dalla parete il biscotto, dopo di che si può aprire la cerniera.

ONIGIRI BENTO

sabato 27 luglio 2013

E' stato interessante e divertente provare i primi accessori acquistati per preparare il bento. Per questo pranzo ho preparato:
- 2 onigiri ripieni di tonno e mayonese con verdure fresche (pomodori ciliegini, carote ed insalata)
- riso al curry alla giapponese (avanzato dalla cena precedente).


Gli onigiri sono polpette di riso dalla forma triangolare od ovale ed avvolte in alga nori. Chi non conosce la cucina giapponese potrebbe pensare che l'onigiri possa essere un tipo di sushi, ma così non è. L'onigiri viene preparato con riso bianco, mentre il riso per sushi viene condito con aceto di riso, zucchero e sale. 
L'onigiri viene inoltre farcito con vari ingredienti. Al tempo in cui fu inventato non esistevano i frigoriferi, perciò per conservare meglio gli ingredienti, venivano utilizzati ripieni salati. I più tradizionali e comuni sono: umeboshi (prugna sotto sale), shiozake (salmone sotto sale), katsuobushi (pesce disidratato in scaglie), shiokombu (alga kombu salata), tarako (uova di pesce).
Oggi ci si può sbizzarrire con varietà infinite di ripieni, potendo tranquillamente conservare gli onigiri al fresco.
Il riso utilizzato in Giappone è la varietà japonica, dal chicco piccolo ed arrotondato. Una volta cotto correttamente, diventa colloso ed appiccicoso, ma non scotto ed è proprio adatto alla preparazione di polpette e sushi. Il riso giapponese si trova facilmente in negozi specializzati, ma è possibile sostituirlo con il riso originario, che è la varietà japonica da noi comune. 
Per cucinare il riso alla giapponese, ideale sarebbe avere la cuoci-riso, ma si può utilizzare una normalissima pentola munita di coperchio (se ha il foro di sfiato è meglio).

Preparazione del riso per gli onigiri. 
- 100 gr di riso japonica
- 125 ml di acqua fredda

Per il ripieno:
- tonno al naturale sgocciolato
- mayonese

Altri ingredienti:
- sale
- fogli di alga nori

1. Si pesa la quantità di riso desiderata e lo si sciacqua in abbondante acqua: io lo metto in un colino sotto al getto del rubinetto, mescolando con le mani finché l'acqua risulta limpida. 
Oppure si mette il riso in un contenitore con acqua fredda e si lava muovendolo con le mani in modo circolare. Si butta via l'acqua e si ripete l'operazione finché l'acqua non rimarrà quasi limpida (almeno 10 volte). 

2. Fatto ciò si lascia a riposare in un colino per 30 minuti.

3. Trascorso questo tempo, si trasferisce il riso nella cuoci-riso o nella pentola e si aggiunge l'acqua fredda. 

4. Utilizzando la pentola con il coperchio (mai alzare il coperchio), si cucina a fuoco alto finché non comincia a bollire, dopo di che si abbassa a fuoco medio. Si lascia cucinare per 10 minuti, si abbassa al minimo la fiamma per 2 minuti e poi si spegne il fuoco. Si lascia riposare per 15 minuti sempre senza sollevare il coperchio. Trascorso questo tempo il riso sarà perfettamente cotto. 

5. Durante la preparazione del riso, si può preparare il ripieno che si preferisce per l'onigiri. Io ho usato tonno al naturale sgocciolato con mayonese.

6. Quando il riso è pronto ed ha riposato il tempo sufficiente, lo si può trasferire in un contenitore (evitare il metallo) e lo si lascia raffreddare un po', finché non si riesce a tenere in mano senza scottarsi. 

7. Per preparare le polpette ci si bagna le mani con acqua, si mette un po' di sale sulle mani e si prende una bella cucchiaiata di riso. Formare un avvallamento al centro in cui si porrà il ripieno. Usando entrambe le mani si pressa il riso e si forma una polpetta dalla forma leggermente triangolare. 
Se si usano diversi tipi di ripieno, si pone un po' del ripieno in cima all'onigiri, e lo si avvolge in un foglio di alga nori.

PS. Una descrizione dettagliata su come preparare l'onigiri si trova nel sito di Nami.


Se vogliamo rendere kawaii il nostro onigiri, si possono aggiungere i dettagli per fare una faccina sorridente, ritagliando l'alga nori a mano libera oppure con l'apposito punch.
Si posizionano nel bento box gli onigiri, si aggiungono un po' di verdure colorate ed il gioco è fatto!

BENTO MANIA parte terza - Accessori

domenica 14 luglio 2013

Volendo creare bento decorati, esistono una varietà incredibile di accessori ed utensili per cucinare in modo tale da renderci la vita più semplice.

Ecco alcuni esempi:
- stampi per il riso (rice mold)


- stampi per le uova (egg mold)

- stampi per ritagliare frutta e verdura (veg & fruit cutters) - che ancora non ho acquistato.
- stampi per ritagliare formaggi ed affettati (cutters)
- stampi per ritagliare wurstel e piccole salsicce (sausage cutters) - che ancora non ho acquistato.
- perforatori per nori (nori punches)

- stencils, penne...

Accanto a questi, esistono accessori decorativi vari:

- forchettine tipo da cocktail (food picks)


- separatori (divider sheets)


- piccoli boccetti (sauce bottle)


- piccoli contenitori per salse (sauce container)
- accumulatori di ghiaccio (ice pack)
- piccoli contenitori in plastica, silicone o carta (cups) - simili a quelli per cupcakes

...e tanto altro.

BENTO BOX: THERMOS - MIFFY

Decidere quale bento box comprare adatto a me non è stato semplice. Ho cercato a lungo sul web ed alla fine ho optato per quello della marca "Thermos Co., Ltd." di Miffy. E' proprio kawaii, non trovate?






Sono 3 contenitori: 2 rettangolari della capienza di 190 ml con chiusura ermetica, 1 cilindrico della capienza di 150 ml., con contenitore termico che dichiarano mantenere il calore fino a 6 ore. Il set comprende anche le bacchette con porta-bacchette abbinate, che ho dimenticato di fotografare. Il tutto sta comodamente nella adorabile borsina termica di Miffy. Resiste in forno a micro-onde ed in lavastoviglie. Il set era venduto anche con 3 boccettini per contenere le salse.


A prima vista sembra piccolo, ma in realtà contiene cibo sufficiente a sfamarmi! Facendo esperimenti decorativi, ho trovato difficile decorare il contenitore cilindrico: troppo alto e stretto. Si riesce a decorare meglio un bento box rettangolare o quadrato più basso.
Dopo aver ricevuto il mio primo bento box per posta, mi sono immediatamente messa all'opera ed ho creato il mio pranzo utilizzando alcuni degli accessori acquistati con il bento box.


Nel contenitore cilindrico ho messo riso bianco e 1 uovo, che con l'apposito mold, ha assunto la forma della testa dell'orso. E' bastato aggiungere alcuni pezzetti di alga nori per ottenere i dettagli per il viso. 
Nel contenitore rettangolare ho messo verdure miste (pomodoro, carote, piselli) e con il rice mold ho ottenuto la testa dell'orso: il riso è colorato di giallo con il tuorlo dell'uovo. L'albume invece costituisce la testa del gattino.
Il secondo contenitore rettangolare contiene la frutta: 1 pesca sbucciata a scacchiera, con perline di zucchero incastonate ed 1 albicocca. 


BENTO MANIA parte seconda

giovedì 11 luglio 2013


Sto proseguendo con la mia avventura "bentosa" e mi sto anche divertendo, nonostante mi ritrovi la sera tardi a prepararlo! Cerco sempre di prepararlo anche per il mio compagno, anche se forse non con la stessa cura che uso per preparare il mio. In effetti lui pranza a casa e forse è per questo che curo i dettagli solo del mio. Non appena sarò un po' più pratica, metterò più attenzione anche nel suo. In questo modo condividerò anche io il pensiero delle donne giapponesi che preparano il bento per i loro cari: si tratta infatti di una espressione di amore nei confronti di mariti e figli. In fondo penso sia bello per un marito o per un figlio fuori casa, fare una pausa e gustarsi un piatto preparato con tanto amore e cura dalla moglie/madre. Se oltretutto il bento è anche bello da vedere...!! Si usa dire "mangiare con gli occhi" e se il bento è bello, gli occhi gradiscono ancora di più!
C'è in tutto ciò insito anche di più: non è solo il prendersi il tempo di gustare un piatto preparato con amore ed attenzione, ma anche il fatto che un piatto così curato e studiato, incoraggia la preparazione di cibi sani e ben proporzionati, di conseguenza salutari. Non a caso la popolazione giapponese è statisticamente la più longeva e con un bassissimo livello di obesità rispetto al resto del mondo. 

Riso, pesce, tofu, verdure e frutta fresca sono gli ingredienti principali del bento.
Per i bambini che cominciano ad andare a scuola, il distacco da casa ed il contatto con il mondo diventa più semplice se ad alleviare l'impatto c'è la confortante presenza del cibo di casa, come una coccola materna!
Le madri si alzano presto la mattina per preparare bento speciali per i loro bambini e a scuola i bambini mettono a confronto condividendo i loro bento con gli altri. 
Il bento rappresenta anche un momento di creatività non solo culinaria, ma anche artistica. Esistono programmi televisivi, forum, blogs in cui si condividono le proprie creazioni, si fanno competizioni o si discute semplicemente su quali preparazioni siano migliori, quali accostamenti, quali tecniche anche per risparmiare tempo.
Quando si prepara un bento box, lo scopo è quello di seguire la regola del 4:3:2:1 ossia 1 parte di frutta, 2 parti di carboidrati (pasta, riso), 3 parti di proteine, 4 parti di verdura. 
Frutta e verdure fresche aiuteranno a rendere bello e colorato il bento e di conseguenza invitante con ingredienti semplici e salutari.  Broccoli, asparagi, piselli per il verde; pomodori, fragole per il rosso; carote, arance per l'arancio e così via. Le verdure in genere sono crude o appena scottate, così da preservare i principi nutritivi.
Per preparare un buon bento equilibrato, oltre a prodotti di qualità, servono fantasia, creatività e un po' di manualità. Non servono super accessori, anche se a dire il vero di questi se ne trovano tanti e anche molto utili e simpatici.
Volendo fare una lista di accessori disponibili sul mercato, non si finirebbe più di scrivere, tuttavia bastano pochi accessori di base e spesso si possono trovare ottime alternative anche economiche. 
Per esempio per le decorazioni possono essere assai utili cannucce di varie dimensioni, tagliabiscotti, stuzzicadenti e piccole forbici da hobbistica. Anche un banale contenitore a tenuta per alimenti, può benissimo supplire la mancanza di un bento box ufficiale. 

Se ci si vuole munire di accessori particolari ecco cosa potrebbe essere utile. 

1) Bentobako: bento box, la scatola che contiene il cibo. Si può trovare in tantissime forme e materiali: legno laccato (tradizionale), plastica resistente a microonde e lavastoviglie (in stile moderno), metallo, bambù. Possono essere termici, ermetici, riscaldanti. Possono essere in stile serioso con colori un po' cupi (nero, grigio), in genere da uomo; in stile kawaii (carino), nelle forme e design dei personaggi di cartoni animati o personaggi tipo Sanrio, dedicati ai bambini. Possono essere a scomparti o a più piani, oppure diversi box associati, ma separati. 
2 ) Hashi: chopstick, le bacchette che usano in Asia al posto delle posate. Possono essere in legno laccato o in plastica abbinate allo stile del bentobako con tanto di custodia, monouso (waribashi), o anche in silver plated. La lunghezza può variare (più corte per i bambini). Quelle per cucinare sono molto lunghe. Oltre alle bacchette si trovano anche forchetta e cucchiaio anche in abbinamento al bento.
3) Bento belt: l'elastico che tiene chiude e tiene unite più boxes. 
4) Side dish: la scatola piccola che accompagna il box principale per completare il pasto (frutta, dolce) oppure ulteriore se il principale è piccolo. 
5) Kinchaku: la borsa che contiene il bento box. Può essere in cotone oppure termica.
6) Furoshiki: è una specie di tovagliolo di cotone grande che serve per impacchettare il bento al posto del kinchaku, e che può essere utilizzato anche come tovaglietta.
7) Oshibori (detti anche otefuki): è un piccolo asciugamani di cotone per pulire le mani, equivalente al nostro tovagliolo. In genere è contenuto nell'apposita scatolina. Solitamente si usa bagnarlo, strizzarlo bene e scaldarlo in inverno (vi sarà capitato nei ristoranti cinesi di tanto in tanto). Si usa all'inizio del pasto, alla fine, ma anche durante.

La prossima volta invece scopriremo quali accessori si trovano per preparare e decorare il bento. 

BENTO MANIA

sabato 6 luglio 2013


Forse è ora di arieggiare un po' e dare una spolverata a questo blog abbandonato da troppo tempo!
Da qualche mese a questa parte mi è tornata la fissa per la cucina giapponese ed in particolare per il bento. Ma perché proprio il bento? Perché mi piacerebbe regolarizzare un po' gli orari dei pasti. Se riuscissi a portarmi il pranzo al lavoro ogni giorno, riuscirei a pranzare ad orari più "normali", evitando di mangiare troppo perché affamatissima a metà pomeriggio. Non sono mai riuscita a portare in maniera regolare il pasto fuori casa, ma l'idea del bento mi piace molto e potrebbe essere un modo per provarci!


Iniziamo...
Che cos'è il bento? Con il termine お弁当 (obentou) in giapponese si indica il pranzo da asporto, generalmente mono-porzione, che viene confezionato in maniera elegante in contenitori appositi 弁当箱 (bentobako) e consumato fuori casa, tipicamente al lavoro e a scuola. Possono anche essere grandi contenitori per celebrare qualche evento/festa o da consumare durante i picnic.
Le origini del bento sono molto antiche: l'abitudine di impacchettare il cibo da consumare fuori casa si può collocare fin dal quinto secolo, quando i giapponesi si recavano a lavorare nei campi, oppure a caccia, oppure durante i lunghi viaggi. Tipicamente si trattava di riso bianco bollito o mescolato con il miglio, patate e simili.
Durante il periodo Kamakura (1185-1333) la cultura del cibo da asporto si sviluppò con nuove tecniche di conservazione e preparazione del cibo e di trasporto dello stesso. 
Durante il periodo Azuchi-Momoyama (1568-1600) cominciarono ad essere realizzate scatole in legno laccato per il bento e si diffuse la consuetudine di consumare il bento durante escursioni o a teatro durante la pausa tra un atto a l'altro. Da questo periodo la preparazione del bento cominciò ad evolvere come una sofisticata forma d'arte. In occasioni particolari (cerimonie, per intrattenere ospiti, cerimonia del té...) si cominciarono a preparare questi tipi di bento sofisticati. L'abitudine di portare il bento a scuola dagli studenti andò in declino fra la prima e la seconda guerra mondiale. E' con gli anni '80 che il bento torna in auge, grazie anche alla diffusione di forni a microonde, convenience stores e bento box dai prezzi più accessibili a tutti. 
Oggi è comune vedere i bento a scuola e al lavoro, ma con le madri che lavorano, è anche comune il bento pronto venduto nei convenience store, nei supermercati e anche nei ristoranti. Diffuso è anche l'uso di ingredienti e stili di altri paesi.
I bento box moderni si possono trovare in diversi tipi di materiali, plastica, alluminio o legno. Le forme più comuni sono rettangolari, ovali o circolari. Popolari, soprattutto per i bambini, sono i bento box dalle forme dei personaggi di manga e anime. Esistono tantissimi design di bento boxes per bambini, uomini, donne, ragazzi e ragazze. Ce ne sono insomma per tutti i gusti!
La bento mania si sta diffondendo anche in altri paesi ed è diventato comune, soprattutto negli USA, vedere i bento sui luoghi di lavoro e nelle scuole. 
Il bento consiste in genere per metà di riso oppure noodles e per metà di proteine (carne, pesce) accompagnate da verdura. Generalmente un posticino è riservato per la frutta. 

Prima di ricevere il mio primo bento box, ho fatto un esperimento, cercando ispirazione sul web, dove si trovano tantissime idee, anche semplici per principianti come me. 
Il mio primo bento è stato questo: 


Lo stile è del tutto italiano: si tratta infatti di una insalata di riso nella metà di sinistra del contenitore, in cui ho cercato di arrangiare qualche verdura in maniera decorativa. A destra, utilizzando stampini in silicone, ho suddiviso qualche ingrediente contenuto nell'insalata di riso. Ho incluso anche il dolce (nella stella rossa) e la frutta. Come dolce ho optato per un assaggio di anko, marmellata di azuki, che avevo preparato in casa nei giorni precedenti e del quale metterò la ricetta. 

TORTA CREMOSA CON MELE E NOCI

domenica 6 settembre 2009

Dai muffin con il tè caldo in attesa dell'autuno, ad un dolce freddo dall'aria ancora estiva. 


Ingredienti:

- 150 g di savoiardi
- 125 g di burro
- 600 g di formaggio fresco (io ho usato philadelphia)
- 300 g di yogurt bianco
- 4 cucchiai di succo di limone 
- 1 confezione di gelatina per dolci (colla di pesce)
- 2 mele rosse
- 75 g di zucchero (io ho fatto 100)
- 30 g di gherigli di noce +  qualcuno per guarnire

1. Mettere in ammollo la gelatina per dolci in acqua fredda per 10 minuti.
2. In un pentolino scaldare 150 ml di acqua e sciogliervi lo zucchero, spegnere il fuoco e sciogliere la gelatina. Lasciare raffreddare.
3. Fondere il burro e nel frattempo sbriciolare i savoiardi.

4. Mescolare il burro ai savoiardi e con questi creare una base, in una tortiera da 24 cm di diametro, pressandoli bene. Riporre in frigorifero.
5. Mescolare con lo sbattitore elettrico il formaggio, lo yogurt e 3 cucchiai di succo di limone. Quando il composto sarà ben cremoso, aggiungere la gelatina a temperatura ambiente e mescolare. 

6. Lavare le mele e tagliarne una a spicchi sottili e cospargerla subito con 2 cucchiai di succo di limone. 
Tritare le noci. 

7. Spalmare 1/4 della crema sul fondo di savoiardi, livellare e disporre sulla superficie gli spicchi di mela e le noci tritate. Ricoprire con il resto della crema, livellando bene la superficie.

8. Mettere la torta in frigorifero per 3 ore. Prima di servire guarnire con le fette di mela, cosparse di succo di limone, e le noci.


Blog Widget by LinkWithin