Sto proseguendo con la mia avventura "bentosa" e mi sto anche divertendo, nonostante mi ritrovi la sera tardi a prepararlo! Cerco sempre di prepararlo anche per il mio compagno, anche se forse non con la stessa cura che uso per preparare il mio. In effetti lui pranza a casa e forse è per questo che curo i dettagli solo del mio. Non appena sarò un po' più pratica, metterò più attenzione anche nel suo. In questo modo condividerò anche io il pensiero delle donne giapponesi che preparano il bento per i loro cari: si tratta infatti di una espressione di amore nei confronti di mariti e figli. In fondo penso sia bello per un marito o per un figlio fuori casa, fare una pausa e gustarsi un piatto preparato con tanto amore e cura dalla moglie/madre. Se oltretutto il bento è anche bello da vedere...!! Si usa dire "mangiare con gli occhi" e se il bento è bello, gli occhi gradiscono ancora di più!
C'è in tutto ciò insito anche di più: non è solo il prendersi il tempo di gustare un piatto preparato con amore ed attenzione, ma anche il fatto che un piatto così curato e studiato, incoraggia la preparazione di cibi sani e ben proporzionati, di conseguenza salutari. Non a caso la popolazione giapponese è statisticamente la più longeva e con un bassissimo livello di obesità rispetto al resto del mondo.
Riso, pesce, tofu, verdure e frutta fresca sono gli ingredienti principali del bento.
Per i bambini che cominciano ad andare a scuola, il distacco da casa ed il contatto con il mondo diventa più semplice se ad alleviare l'impatto c'è la confortante presenza del cibo di casa, come una coccola materna!
Le madri si alzano presto la mattina per preparare bento speciali per i loro bambini e a scuola i bambini mettono a confronto condividendo i loro bento con gli altri.
Il bento rappresenta anche un momento di creatività non solo culinaria, ma anche artistica. Esistono programmi televisivi, forum, blogs in cui si condividono le proprie creazioni, si fanno competizioni o si discute semplicemente su quali preparazioni siano migliori, quali accostamenti, quali tecniche anche per risparmiare tempo.
Quando si prepara un bento box, lo scopo è quello di seguire la regola del 4:3:2:1 ossia 1 parte di frutta, 2 parti di carboidrati (pasta, riso), 3 parti di proteine, 4 parti di verdura.
Frutta e verdure fresche aiuteranno a rendere bello e colorato il bento e di conseguenza invitante con ingredienti semplici e salutari. Broccoli, asparagi, piselli per il verde; pomodori, fragole per il rosso; carote, arance per l'arancio e così via. Le verdure in genere sono crude o appena scottate, così da preservare i principi nutritivi.
Per preparare un buon bento equilibrato, oltre a prodotti di qualità, servono fantasia, creatività e un po' di manualità. Non servono super accessori, anche se a dire il vero di questi se ne trovano tanti e anche molto utili e simpatici.
Volendo fare una lista di accessori disponibili sul mercato, non si finirebbe più di scrivere, tuttavia bastano pochi accessori di base e spesso si possono trovare ottime alternative anche economiche.
Per esempio per le decorazioni possono essere assai utili cannucce di varie dimensioni, tagliabiscotti, stuzzicadenti e piccole forbici da hobbistica. Anche un banale contenitore a tenuta per alimenti, può benissimo supplire la mancanza di un bento box ufficiale.
Se ci si vuole munire di accessori particolari ecco cosa potrebbe essere utile.
1) Bentobako: bento box, la scatola che contiene il cibo. Si può trovare in tantissime forme e materiali: legno laccato (tradizionale), plastica resistente a microonde e lavastoviglie (in stile moderno), metallo, bambù. Possono essere termici, ermetici, riscaldanti. Possono essere in stile serioso con colori un po' cupi (nero, grigio), in genere da uomo; in stile kawaii (carino), nelle forme e design dei personaggi di cartoni animati o personaggi tipo Sanrio, dedicati ai bambini. Possono essere a scomparti o a più piani, oppure diversi box associati, ma separati.
2 ) Hashi: chopstick, le bacchette che usano in Asia al posto delle posate. Possono essere in legno laccato o in plastica abbinate allo stile del bentobako con tanto di custodia, monouso (waribashi), o anche in silver plated. La lunghezza può variare (più corte per i bambini). Quelle per cucinare sono molto lunghe. Oltre alle bacchette si trovano anche forchetta e cucchiaio anche in abbinamento al bento.
3) Bento belt: l'elastico che tiene chiude e tiene unite più boxes.
4) Side dish: la scatola piccola che accompagna il box principale per completare il pasto (frutta, dolce) oppure ulteriore se il principale è piccolo.
5) Kinchaku: la borsa che contiene il bento box. Può essere in cotone oppure termica.
6) Furoshiki: è una specie di tovagliolo di cotone grande che serve per impacchettare il bento al posto del kinchaku, e che può essere utilizzato anche come tovaglietta.
7) Oshibori (detti anche otefuki): è un piccolo asciugamani di cotone per pulire le mani, equivalente al nostro tovagliolo. In genere è contenuto nell'apposita scatolina. Solitamente si usa bagnarlo, strizzarlo bene e scaldarlo in inverno (vi sarà capitato nei ristoranti cinesi di tanto in tanto). Si usa all'inizio del pasto, alla fine, ma anche durante.
La prossima volta invece scopriremo quali accessori si trovano per preparare e decorare il bento.